La nuova operazione militare in Siria

  
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1.

Siria

La stazione radio FM Sham riferisce che l’esercito del governo siriano ha lanciato una nuova operazione militare nel sud-est della provincia di Idlib, durante la quale ha liberato il primo insediamento, il villaggio di Umm-Jalal, dai militanti. Martedì prima, al-Watan riferì che l’esercito siriano stava tirando i rinforzi in Idlib e si stava preparando per un’operazione su larga scala. La pubblicazione riportava, citando una fonte, che le truppe governative potevano anche lanciare ostilità nei territori delle province vicine di Aleppo, Hama e Latakia, che sono detenute dai terroristi Jebhat al-Nusra (un gruppo terroristico bandito nella Federazione Russa).

2.

Libia

Il canale televisivo Al Arabiya, citando una dichiarazione del rappresentante ufficiale dell’esercito nazionale libico, Ahmed al-Mismari, ha affermato che l’esercito nazionale libico del maresciallo di campo Khalifa Haftar ha chiesto alle formazioni fedeli al governo delle Nazioni Unite di accordo nazionale Faiz Saraj entro 72 ore di lasciare le città di Tripoli e Sirte. Durante questo periodo, l’LNA si impegna a non attaccare le forze che si ritirano da Tripoli e Sirte. Se le condizioni dell’ultimatum non vengono soddisfatte, gli attacchi dell’esercito nazionale libico riprenderanno.

3.

Striscia di Gaza

Il servizio stampa dell’esercito israeliano riferisce che in risposta a un missile lanciato dalla Striscia di Gaza verso il territorio israeliano, l’aviazione israeliana ha attaccato le infrastrutture militari di Hamas. «Gli aerei dell’IDF hanno attaccato l’infrastruttura sotterranea e la base navale di Hamas nella Striscia di Gaza meridionale e la stazione militante fortificata nella parte settentrionale dell’enclave palestinese», ha detto il servizio stampa dell’esercito.

4.

Germania-Gli Stati Uniti

L’edizione tedesca di Bild riporta che il cancelliere tedesco Angela Merkel ha reagito alla decisione del Congresso americano di imporre sanzioni sul gasdotto Nord Stream 2 in «parole chiare». Secondo un giornale tedesco, questa è una «chiara dichiarazione di guerra» al presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Mercoledì scorso il Cancelliere tedesco ha dichiarato che Berlino è contro le sanzioni extraterritoriali degli Stati Uniti e intende «discutere in modo deciso» la questione delle misure di Washington contro Nord Stream 2.

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